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lunedì 3 settembre 2007

Giostra del Saracino ad Arezzo

Da Palio saracin...

La Giostra del Saracino ad Arezzo ha un fascino particolare, non solo per gli aretini, per i quali è un evento particolarmente sentito quanto atteso, ma anche per tutti coloro che ogni anno la vengono a vedere. (Clicca sulla Foto per vederne altre) Notevole è infatti l’afflusso di persone che non vogliono assolutamente perdersi la giostra. Molti stranieri giungono qui appositamente per questo. La giostra si tiene ogni prima domenica di settembre, ma, per il successo che ha avuto, da alcuni anni viene anche svolta nel mese di giugno, in un edizione serale tutta particolare, quasi una sorta dipreparazione per quella settembrina molto più sentita.
A partecipare alla rievocazione storica, sono i vari quartieri di Arezzo il Quartiere di Porta Crucifera (conosciuto anche come Colcitrone), il Quartiere di Porta del Foro (conosciuto anche come San Lorentino), il Quartiere di Porta Sant’Andrea e il Quartiere di Porta Santo Spirito (conosciuto anche come Quartiere della Colombina), che dopo aver sfilate in corteo per le vie della città si sfidano nella “Giostra” alla conquista della lancia d’oro. Sono oltre 300 i figuranti che negli splendidi costumi d’epoca fanno ingresso in Piazza Grande dove avviene la “sfida”


Il primo ad entrare è l’Araldo, poi la Magistratura della Giostra, la Giuria, il Cancelliere, i Famigli del Buratto, i Valletti (che portano la Lancia d’oro, il trofeo della Giostra), i Fanti del Comune e il Maestro di Campo affiancato dal proprio vice.

Ogni Quartiere dispone di due giostratori (o “cavalieri”) e ha diritto a due corse (secondo l’ordine estratto la domenica precedente presso il Palazzo Civico). In ogni corsa (denominata in gergo anche “carriera”) il giostratore impugna una lunga lancia di legno di: al segnale dato dal Maestro di Campo cavalca lungo la lizza (la striscia di terra battuta che percorre in obliquo Piazza Grande) e si lancia contro il Buratto, un fantoccio dotato di uno scudo nella mano sinistra e un mazzafrusto (lo strumento medievale composto da una frusta con tre corde, alle cui estremità stanno delle palle di piombo; nel caso della Giostra del Saracino, per motivi di sicurezza, le palle sono di cuoio e pesano 250 grammi l’una) nella destra.

Prima di ogni carriera i Famigli (cioè i responsabili) del Buratto caricano la molla di quest’ultimo (che permette al Buratto di ruotare su sé stesso una volta colpito dalla lancia dei giostratori) e sullo scudo appongono un cartellone

Il cartellone apposto allo scudo del Buratto è di forma rettangolare e diviso in settori (vedilo qui), a ciascuno dei quali corrisponde un punteggio. I punteggi più ambiti sono il 5, e il 4. Lo scopo è naturalmente quello di colpire con la lancia lo scudo cercando di realizzare il punteggio più alto.

L’individuazione del punto d’impatto con il cartellone dello scudo è facilitata dalla presenza nella punta della lancia di un carboncino, alla cui estremità si trova pure un ago. Il cartellone viene così marcato in modo evidente per la giuriache può così attestare con facilitàil punteggio colpito, così da facilitare il lavoro della Giuria.

Se si ha parità tra i vari quartieri, al termine delle corse assegnate ad ognuno di loro, si procede ad oltranza sino a che non si ha un vincitore.

La prima edizione dei nostri giorni si svolse il 7 agosto 1931, data in cui ricorre la festa del Patrono d’Arezzo, San Donato. Sul sito di teletruria (nella sezione archivio) si può vedere il video della gara gratuitamente.

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